Introduzione al Worldbuilding | #ProgettoVanigiò

Il worldbuilding di Progetto Vanigiò

Finalmente sono pronta a parlarti del worldbuilding di Progetto Vanigiò, la light novel a cui sto lavorando.

Ho deciso di scrivere questo articolo non soltanto per condividere con te i progressi del mio lavoro e fornirti degli spunti creativi, ma anche e soprattutto per darti un’idea di tutto il lavoro che c’è dietro.

Cos’è il worldbuilding

Il worldbuilding (dall’ inglese: world, ‘mondo’ e building, ‘costruire’) è la creazione di un “mondo” immaginario e di tutti i suoi aspetti caratterizzanti. Più il mondo immaginario è diverso da quello reale, maggiore è il livello di conoscenza che non solo il lettore, ma anche lo scrittore, deve acquisire per essere in grado di comprendere il mondo in cui è ambientata la storia. Ecco perché il worldbuilding non è soltanto un lavoro di immaginazione. Nel mio caso è più corretto dire che ho “formulato” il mio sistema di universi, poiché per riuscire a inventare un’ambientazione coerente e verosimile, ho dovuto studiare molto. Dal momento che Progetto Vanigiò sarà un’opera science-fantasy, quasi tutto è una mia rielaborazione, in cui magari ho dato per certe alcune cose su cui la fisica non ha ancora delle risposte, oppure le ho reinterpretate a modo mio. Per riuscirci però è fondamentale dedicarsi prima alla fase di studio, perché fa la differenza tra una scelta consapevole e una scelta inconsapevole di aggiungere elementi fantasy. Ora però entriamo torniamo al mio worldbuilding. Per capire come l’ho strutturato è necessario introdurre il concetto di multiverso.

Multiverso di tipo I e II

Probabilmente hai già visto in giro per il web questa riproduzione in scala dell’universo osservabile (clicca per ingrandire). Il Sistema Solare è rappresentato al centro, non perché sia effettivamente al centro dell’universo, ma perché quel che c’è intorno é il nostro “orizzonte” osservabile.

Guardare lontano significa anche guardare indietro nel tempo, perciò man mano che il nostro sguardo si allontana, non vediamo l’universo com’è ora, ma com’era quando è partita la luce che oggi arriva ai nostri occhi. Ecco perché, nell’immagine, più ci distanziamo dal Sistema Solare e più notiamo differenze rispetto all’area centrale.
La luce di tutto ciò che c’è al di fuori dell’orizzonte non ha ancora avuto modo di raggiungerci. In un certo senso, si può dire che le galassie oltre quella soglia sono “fuori dal nostro universo”. In pratica l’universo non finisce al nostro limite visivo, ma prosegue. È una questione di punti di vista: se immaginassi di poter mettere insieme più campi visivi, otterrei la mappa del nostro universo: ovvero un multiverso di tipo I. Nelle ipotesi sul multiverso, un multiverso di tipo I è formato da più regioni dello stesso universo. Tutte nate dallo stesso Big Bang e con le stesse leggi della fisica, oltre ad avere grossomodo la stessa distribuzione di materia, energia etc. Diciamo che questo è il multiverso più plausibile. Ma nella mia light novel ho voluto provare ad andare oltre, poiché le vicende della trama si svolgeranno tra ben due multiversi di tipo I. Cosa significa un altro multiverso di tipo I? Significa che ci sposteremo anche in un universo nato da un altro Big Bang, quindi con un’età differente, una struttura differente e perfino leggi della fisica differenti. Lo spazio-tempo in cui si verificano nuovi Big Bang (cioè da cui nascono nuovi multiversi di tipo I), viene definito multiverso di tipo II.   Questa è una mappa del multiverso di tipo II in cui sono nati gli universi Oryion e Syrion, ovvero i due multiversi di tipo I nei quali saranno ambientate le vicende della trama.

Oryion

Oryion è praticamente l’universo che conosciamo già, con le leggi della fisica a cui siamo abituati e dove è collocato il pianeta Terra.

La nostra regione di universo osservabile si chiama Zyrinthia ed è nota per essere una zona piuttosto isolata. I pianeti abitati più vicini alla Terra sono talmente distanti che i loro segnali non hanno avuto il tempo di raggiungerci. Ma questa non è l’unica ragione dell’assenza di contatti con civiltà extraterrestri…

Syrion

Syrion è il “vicino di casa” dell’universo Oryion. I due universi hanno leggi della fisica piuttosto simili tra loro, ma abbastanza diverse da permettere l’evoluzione di forme di vita ancor più complesse rispetto agli esseri umani.

Questa però non è l’unica sorpresa che ci riserva l’universo Syrion. Infatti, anche qui si è sviluppata l’umanità. Ma com’è possibile, se siamo creature appositamente evolute per adattarsi al pianeta Terra? La risposta è semplice: anche su Syrion esiste un pianeta Terra, che per qualche strana ragione è esattamente identico al nostro, ma si è sviluppato in un universo con leggi fisiche leggermente diverse. Ne consegue che su Terra Syrion gli esseri umani convivono da sempre con gli esseri bioelementali.

Esseri bioelementali

Gli esseri bioelementali sono creature dalle abilità molto interessanti. Il loro apparato digestivo, in combinazione con alcune particolari leggi della fisica di Syrion, consente loro di trasformare il cibo in forza elementale, attraverso un processo digestivo chiamato “trasduzione bioelementale”. Bailey, la protagonista della light novel, è in grado di sfruttare la trasduzione ignifera: ovvero trasformare l’energia del cibo in fiamme ardenti.

I protagonisti

Bailey è un essere bioelementale ed è originaria del pianeta Ryulikh su Syrion. C’è solo un piccolo problema: per qualche ragione è nata e cresciuta su Terra Oryion… con le sembianze di un essere umano.  

Cosa ci fa una Ryulikhiana in un universo in cui le leggi della fisica le impediscono di esprimere la sua natura? Ma in effetti, la trasduzione ignifera non è l’unica abilità di cui Bailey dispone.

Bailey ha anche la straordinaria capacità di aprire tunnel spazio-temporali (wormhole). Nessun’altra creatura bioelementale può manipolare lo spazio-tempo, eppure grazie a questa misteriosa abilità, Bailey ha la possibilità di incontrare Daichi.

Daichi è il co-protagonista, un ragazzo di 14 anni che vive nel Giappone di Terra Syrion. Pur essendo un umano, egli dimostra una spiccata sensibilità nei confronti del tempo.

Gli antagonisti

Come in ogni storia degna di nota, anche qui avremo dei personaggi che si oppongono ai protagonisti. È ancora un po’ presto per parlartene, ma ho già delle idee ben precise per i loro mostruosi obiettivi. …E sai cos’è che più si avvicina all’idea di mostro nell’Universo? La singolarità di un buco nero.

Conclusioni

Non ti aspetterai mica che ti dia tutte le risposte adesso, vero?

Per il momento devi accontentarti di questo articolo. Sappi che, sebbene sia uscito discretamente lungo, quello di cui ho parlato fino ad ora è soltanto la punta dell’iceberg: nient’altro che un’introduzione.

Avrò modo di approfondire ogni elemento nel corso dei romanzi, ma se continuerai a seguirmi potrei anche lasciarmi sfuggire qualche altro frammento di worldbuilding… o nuove informazioni sui protagonisti. Chissà!

In ogni caso, la storia è attualmente in corso d’opera: ad oggi sto dando le ultime pennellate al worldbuilding e agli obiettivi degli antagonisti, prima di iniziare a scrivere la scaletta della sceneggiatura.

E tu avevi mai sentito parlare del worldbuilding? E se sei uno scrittore, come lo stai strutturando? Fammi sapere cosa ne pensi tra i commenti! Se hai voglia di saperne di più puoi anche seguirmi sui social, come ad esempio Instagram e TikTok 🙂